19 Gen Fragile e altrove
Ci sono momenti in cui vorrei solo restare in quell’interstizio
Ferma tra i frammenti di vita che periodicamente mi crollano addosso
Restare rannicchiata in quella fessura
Ad aspettare che i lividi si asciughino
Le gambe tornino a muoversi
Invisibile inafferrabile inconsistente come l’aria che mi attraversa
Vorrei restare sospesa
Evaporare con l’acqua della doccia, fluttuare tra il polline, sospendermi come polvere alla luce.
Fragile. Tenera.
Chiusa nelle mie attese. Invisibile e inascoltata. Assaggio il silenzio mai uguale a se stesso mentre ascolto i rumori del mondo intorno e fuori. Altrove da me.
Un ritmo che percepisco di suoni, voci, auto, di corse e chiacchiere, di brandelli di vita oltre il diaframma delle finestre. Oltre il filtro dei suoni che mi giungono attutiti qui, nel mio luogo dove resto.
Come un subacqueo immerso nel silenzio vellutato del mare, dove ogni cosa segue un proprio ritmo, un personale respiro.
E resto. Dentro a questo blu. Immersa nel nero del mio oceano. A casa. Fragile altrove, ovunque eppure qui. Ancora e sempre qui. Dentro me.
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