09 Gen ‘Quant’altro’ e ‘Sostanzialmente’: il glamour vacuo di chi non sa cosa dire
Sostanzialmente e Quant’altro sono la coppia più glamour degli ultimi anni. Li possiamo trovare ovunque, in qualsiasi discorso. Senza possibilità di smentita costoro albergano gioiosamente sia tra le chiacchiere da balcone che sui tavoli delle riunioni importanti, tra telefonate d’affari o interviste in giacca e cravatta.
Un tempo era cioè il grande protagonista della scena, ma gli anni passano e cioè è quasi del tutto dimenticato, è tornato a essere una distinta e attempata congiunzione esplicativa e dichiarativa, e i tempi in cui scivolava di bocca in bocca sono solo vecchi ricordi lontani.
Sostanzialmente e Quant’altro da soli fanno comunque la loro bella figura all’interno dei discorsi, soprattutto se in ripetizioni vuote tra un argomento e l’altro, ma il meglio lo danno in coppia.
Eccoli! Attendono tra le pieghe di una pausa un pò più lunga, o restano in agguato dietro un pensiero che scorre vago in cerca di un appiglio per poi irrompere schiettamente in mezzo a tutti:
“sostanzialmente, quant’altro …” e nulla più. Il discorso si interrompe. Resta un vago sapore di irrisolto in chi ascolta e pure in chi argomenta, una qualche sospensione che allude a ciò che poteva essere davvero un gran bel discorso, chissà quali impervie ipotesi fremevano dietro la lingua, ma niente, il tutto è già esaurito. Fine.
Imprevisti ma sempre raffinati, Quant’altro e Sostanzialmente amano il lusso, le forme retoriche, i giri di parole, in stile retrò ma non troppo e conoscono bene le regole della ribalta che li vuole nascosti fino al gran momento: il finale!
È il momento che preferiscono, un attimo prima che cali il sipario loro sbucano come saltimbanco col cappello a sonagli. Sono davvero convinti di aggiungere un tocco di classe alla dissertazione. Loro. Sono diventati gli assoluti protagonisti e non solo della vita mondana, che cerca sollazzi e vezzi instancabilmente per far trascorrere le giornate, sono ovunque e arrivano a guastar la festa all’ultimo momento.
Purtroppo ciò che lasciano è la consapevolezza in chi ascolta di una totale mancanza di consapevolezza – appunto – dello strumento “parola”. Si credono adeguati, loro – Quant’altro e Sostanzialmente – e pensare che Sostanzialmente è un avverbio di nobili origini: «in modo sostanziale, in sostanza, fondamentalmente, relativo alla sostanza» Già, cosa ne rimane della sostanza del discorso?
Un uso inadeguato di sillabe inconsapevoli impoveriscono chi parla, ma soprattutto chi ascolta.
Sostanzialmente sarebbe auspicabile una maggiore cura nel dettaglio dei parlanti, forse si potrebbe consigliare un maggior studio e quant’altro occorra per una adeguata consapevolezza dell’uso della parola: sapere cosa dire e cosa stiamo dicendo rappresenta sempre un buon punto di partenza.
di Tiziana Alma Scalisi
Nessun commento