06 Mag Attendere nuove forme di me
Attendere. Mi sembra di non aver mai fatto altro nella vita. Non è un esercizio semplice quello di rallentare la mente quel poco che basta ad accarezzare i pensieri, ma non tutti, solo quelli che non si trasformano in lance acuminate.
Attendere. Aspettare un giorno, un luogo, il tempo che verrà e intanto non scordare mai di vivere. Un po’ sospeso, quello sì, ma mai inerte. Aspetto che le ore rotolino un po’ di più tra pranzo e tramonto, quelle fresche del mattino sembrano guizzare fresche di promesse. Sfilano i minuti baldanzosi e fieri in bella mostra al cospetto del sole come se in pugno tenessero la risposta. L’attesa si leviga pazientemente come una scultura rotonda. Attendere un gesto, una telefonata che non arriverà mai, sussurrarsi una bugia per sospingere il tempo un po’ più in là. E tra le righe di un libro far scorrere una lacrima fino a che l’ombra del cielo avvisa che il tempo sta cambiando. Non è più tempo e si deve cercare una nuova forma per sopravvivere al tempo. Attendo. Ho scordato anche cosa. Chi. Ma non si può mai davvero smettere di attendere. Sospesa abbandono la mente e i suoi trucchi. Lascio queste ore scorrere. Mi abbandono, questione di fiducia, ma non ho più voglia. E stancamente cerco altre forme.
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